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Un errore rilancia il premier

Argomento: Politica italiana

Creato da Mauro Fontana il 05/29/2009 alle 17.58



Dopo i giorni del silenzio seguiti al «Noemigate», non è stato affatto facile, ieri, il ritorno di Berlusconi sulla scena politica. A Palazzo Chigi, ha dovuto esordire facendosi da solo la domanda sui presunti «rapporti piccanti con le minorenni» e, pur negandoli, ha ammesso che se fossero dimostrati lo porterebbero alle dimissioni. Alla Confesercenti, ha parlato tra fischi e applausi, riuscendo tuttavia a portare dalla sua parte la gran parte della platea.

Ma anche in questo contesto sfavorevole, il premier, stavolta, non ha affatto giocato di rimessa, né s’è defilato come l’altra domenica allo stadio di fronte alle contestazioni dei tifosi. Berlusconi, anzi, sembrava tornato quello di sempre, irridente, ironico, pronto alla battuta e a sfidare la pattuglia dei fischiatori, duro con i magistrati, durissimo con l’opposizione, fermo di fronte all’alluvione di reazioni che sono seguite al suo lungo intervento.

Cosa abbia funzionato da cura ricostituente per l’uomo che da giorni i suoi amici più preoccupati descrivevano solitario, amareggiato, come «chiuso in un bunker», e deciso a rinviare l’inizio della sua personale campagna elettorale, non si può dire con certezza. Ma è assai probabile che a rimetterlo in piedi sia stata proprio l’infelice battuta del leader dell’opposizione Franceschini («Fareste educare i vostri ragazzi a Berlusconi?»), che ha sollevato le ire dei figli del premier.

Espressa in poche parole, di getto, indignate, la solidarietà di Marina, Pier Silvio e Luigi Berlusconi ha pesato insomma più di qualsiasi incoraggiamento venuto dal centrodestra, per il premier. Che deve aver pensato: se i miei figli sono i primi a dichiarare pubblicamente che non credono alle accuse contro di me, e a condannarle, adesso è giunto il momento che parli io.

Ma uno slancio del genere - va detto - avrebbe dovuto essere utilizzato meglio e diversamente. Berlusconi infatti, a parte l’evidente desiderio di riguadagnare posizioni sulla vicenda personale che lo ha messo in difficoltà, motivando da parte della moglie la richiesta di divorzio e condizionando fin dall’inizio tutta la campagna elettorale, non ha trovato uno, dicasi un solo nuovo argomento, da offrire al dibattito fiacco di questi giorni.

Con i giudici è andato giù duro, parlando addirittura di «grumi eversivi all’interno della magistratura», e sollevando commenti pesanti, da parte delle toghe oltre che dell’opposizione: ma purtroppo non è una novità. Poi ha scherzato sulle veline, ma lo aveva già fatto all’atto della presentazione delle liste. Ancora, se l’è presa con i giornalisti e con i titoli dei giornali, ma anche questo, più o meno, lo fa spiacevolmente tutti i giorni.

E quando è arrivato all’Europa, cioè al tema su cui dovrebbe essere sensibilizzato, dal premier di uno dei Paesi fondatori della Comunità, un elettorato che ha fin qui rivelato, nei sondaggi, una completa abulia rispetto alla scadenza che l’attende il 7 giugno, e una volontà crescente di disertare le urne, ne ha parlato in modo svogliato, presentando la politica europea, e la collaborazione con i partners impegnati ad affrontare una crisi economica ancora densa di incognite, come una specie di matassa burocratica in cui leggi, leggine e liturgie incomprensibili e lentissime fanno passare la voglia anche a chi, come il Cavaliere, sarebbe pieno di entusiasmo e di volontà di fare.

Si dirà che questa è la tattica di sempre di Berlusconi, che, quando è in vena, ama andare per le spicce e puntare soprattutto a stabilire una scossa di simpatia con il pubblico. Ma a parte il fatto che questa scossa, negli ultimi tempi, compreso ieri, è apparsa a tratti a corrente alternata, c’è da chiedersi se la serietà del momento, e i problemi che tutti i giorni ci si parano davanti, non richiedano, anche in campagna elettorale, un maggiore sforzo di approfondimento da parte del presidente del Consiglio.

MARCELLO SORGI
(tratto da http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=6008&ID_sezione=&sezione=)





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